Economia

Fca-Renault: i francesi sono “interessati” all’unione ma i negoziati potrebbero durare un anno

La Renault è seriamente interessata ad esaminare l’offerta di Fca per la creazione di quello che potrebbe diventare il terzo gruppo automobilistico al mondo, ma si prende ancora qualche ora per ragionarci su. È questa la conclusione della riunione (iniziata oggi pomeriggio verso le 15 e sospesa attorno alle 19) del consiglio di amministrazione di Renault che si è svolta a Boulogne-Billancourt e che è stata aggiornata a domani in fine giornata. “Il Consiglio di amministrazione di Renault – dice una nota – si è riunito oggi con lo scopo di rivedere nel dettaglio gli elementi costitutivi della proposta ricevuta da Fca il 27 maggio scorso riguardante una potenziale fusione 50/50 tra Renault e Fca”. Il Cda, si prosegue nel comunicato, ha “deciso di continuare a studiare con interesse l’opportunità di una tale fusione e di prolungare i colloqui su questo tema”.
Qualcosa dell’orientamento degli amministratori del gruppo francese è già comunque emerso. Ad iniziare dalla assoluta esclusione che “il progetto di fusione possa portare ad una presa di controllo di Renault da parte di Fiat-Chrysler”, ha spiegato proprio oggi pomeriggio una fonte del governo francese (presente nell’attuale consiglio). Mentre alla finestra sono, per ora, i componenti del Cda che fanno riferimento a Nissan. La riunione del Cda Renault è arrivata dopo un fine settimana di incontri e colloqui fra il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, il presidente di Fca, John Elkann, e il presidente di Renault, Jean-Dominique Senard. Se domani Renault decidesse di dare corso al “matrimonio”, questo comunque necessiterà di una lunga preparazione: i negoziati concreti, viene detto, potrebbero durare anche un intero anno.
E mentre in Francia il governo ha chiesto “garanzie” a Fca, negli ambienti politici italiani le opposizioni hanno attaccato l’esecutivo ritenuto “assente”. Una posizione non dissimile a quella espressa proprio in serata da Alberto dal Poz, presidente di Federmeccanica, che ha commentato la situazione dicendo: “Sono dinamiche internazionali assolutamente complesse e uno scenario assolutamente complesso che deve vedere anche le componenti del sistema Paese in prima fila, il governo in primis con un’attenzione anche a preservare la filiera”.