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Papa in Romania: Divina liturgia, “continuare a lottare contro nuove ideologie”, più “sottili” ma “ugualmente atee come nel passato

“Continuare a lottare, come questi beati, contro queste nuove ideologie che sorgono”. È la consegna del Papa al popolo romeno, al termine dell’omelia pronunciata al Campo della Libertà di Blaj, davanti a 60mila persone, più altre 20mila collegate tramite i maxischermi collocati nei vari punti della città. “Tocca a noi adesso lottare, come è toccato a loro lottare in quei tempi”, la consegna di Francesco durante la Divina Liturgia: “Possiate essere testimoni di libertà e di misericordia, facendo prevalere la fraternità e il dialogo sulle divisioni, incrementando la fraternità del sangue, che trova la sua origine nel periodo di sofferenza nel quale i cristiani, divisi nel corso della storia, si sono scoperti più vicini e solidali”. “Anche oggi riappaiono nuove ideologie che, in maniera sottile, cercano di imporsi e di sradicare la nostra gente dalle sue più ricche tradizioni culturali e religiose”, ha spiegato il Papa: “Colonizzazioni ideologiche che disprezzano il valore della persona, della vita, del matrimonio e della famiglia e nuocciono, con proposte alienanti, ugualmente atee come nel passato, in modo particolare ai nostri giovani e bambini lasciandoli privi di radici da cui crescere; e allora tutto diventa irrilevante se non serve ai propri interessi immediati, e induce le persone ad approfittare delle altre e a trattarle come meri oggetti”. “Sono voci che, seminando paura e divisione, cercano di cancellare e seppellire la più preziosa eredità che queste terre hanno visto nascere”, il grido d’allarme del Pontefice, che ha citato l’Editto di Torda del 1568, che “sanzionava ogni sorta di radicalismo promuovendo – uno dei primi casi in Europa – un atto di tolleranza religiosa”. “Vorrei incoraggiarvi a portare la luce del Vangelo ai nostri contemporanei e a continuare a lottare, come questi Beati, contro queste nuove ideologie che sorgono”, l’invito ai romeni.