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Migrazioni: Natali (Università Bologna), “l’uomo si forgia attraverso le culture”

(Bologna) “L’essere umano per l’antropologia è un animale carente con una prole inetta. Una carenza che può essere colmata soltanto attraverso la cultura, altrimenti non è nemmeno in grado di sopravvivere. È esatto? Perché si completa, si plasma, si forgia non con una sola cultura ma con le culture”. Lo ha detto questa mattina Cristiana Natali, ricercatrice dell’Università di Bologna, nel corso del seminario “Salute globale e migrazioni”, nell’ambito del Master in medicina delle emarginazioni, delle migrazioni, della povertà, organizzato da Caritas Roma, Fondazione di studi e ricerche Identes, Rielo Institute for Integral Development, in collaborazione con Gruppo regionale immigrazione Salute Emilia-Romagna della Società italiana di medicina delle migrazioni.
Natali ha in sintesi elencato le pratiche che riguardano una modifica del proprio corpo: da quelle reversibili, come gli abiti, a quelle irreversibili come la “scarificazione rituale e la chirurgia genitale, tra cui rientra la circoncisione. Quale la differenza tra queste due pratiche? Tendenzialmente la chirurgia estetica ben fatta non si vede una volta fatta, mentre le scarificazioni sono l’esatto contrario, devono essere ben visibili”. Infine, Natali ha chiarito due aspetti terminologici: si chiamano riti di passaggio “perché trasformano un bambino in un adulto oppure una persona da esterna a una comunità a membro della stessa”. “Circonciso in arabo vuol dire puro, quindi una persona non circoncisa in determinate culture può essere considerata impura con tutto ciò che questo comporta”, ha concluso Natali.