Agricoltura: arriva un sistema mondiale di monitoraggio delle malattie delle piante. Aiuterà ad aumentare la produzione alimentare

Si chiama Gss (Global Surveillance System) ed è un sistema di monitoraggio globale delle malattie delle coltivazioni. Lo strumento è stato messo a punto da un gruppo di ricercatori internazionali ed ha un obiettivo molto pratico: tenere sotto controllo, attraverso la condivisione delle informazioni e dei dati tecnici, in tutto il mondo l’andamento delle malattie dei vegetali che servono per produrre alimenti. L’importanza del Gss deriva dalla constatazione che per soddisfare la crescente domanda di cibo, la produzione agricola globale dovrà aumentare del 70% entro il 2050, ma che i parassiti e le malattie delle colture mettono a rischio le scorte alimentari globali. “In tutto – si legge in una nota diffusa dall’Università di Torino, che ha partecipato al progetto –, il mondo le perdite di resa causate da parassiti e malattie sono stimate in media del 21,5% sul grano, del 30,0% sul riso, del 22,6% sul mais, del 17,2% sulle patate e del 21,4% sulla soia: attualmente queste colture soddisfano la metà del fabbisogno calorico globale”.
Il sistema Gss dovrà comprendere anche le raccomandazioni su come comunicare al meglio la presenza di malattie emergenti alle autorità e le procedure finalizzate ad azioni tempestive necessarie per scongiurare un’epidemia di grandi dimensioni. Gss permetterà di identificare minacce e rischi per la produzione agroalimentare mondiale e per garantire azioni più rapide sul campo.
Il Gss è stato ideato da Monica Carvajal, ricercatrice del Ciat (International Center for Tropical Agriculture) con sede in Colombia che ha raccolto esperti provenienti da Olanda, Stati Uniti, Francia, Colombia, Tanzania, Svizzera, Kenya e Italia. Per il nostro Paese ha partecipato Maria Lodovica Gullino, direttore di Agroinnova, centro di competenza dell’Università di Torino, che spiega: “La condivisione dei dati e delle informazioni se fatta in modo corretto, è importante per arrivare alla risoluzione dei problemi. Esempi di epidemie dal recente passato hanno dimostrato che ritardi e/o reticenze nella collaborazione aperta possono ingigantire problemi che, se affrontati in maniera tempestiva, sarebbero risolvibili più efficacemente”.

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