
“Far sbarcare subito le 42 persone a bordo della nave Sea-Watch 3. Troverebbero immediatamente posto nelle comunità cattoliche e protestanti e lavoro in 50 Comuni tedeschi”: questa la proposta e l’appello lanciato oggi da Paolo Naso, della Federazione Chiese evangeliche italiane (Fcei) all’aeroporto di Fiumicino, durante la conferenza stampa in occasione dell’arrivo di 77 richiedenti asilo siriani dal Libano, tra cui un trentina di bambini, tramite i corridoi umanitari promossi insieme alla Comunità di Sant’Egidio. “Siamo felici per questi nuovi arrivi ma sentiamo anche profonda tristezza – ha affermato Naso -, perché nello stesso momento ci sono altrettante persone in mezzo al mare che non sanno quale sarà il loro destino”. La Fcei esprime di nuovo il proprio “disappunto” per la vicenda della Sea-Watch 3 e lancia la proposta: “Siamo pronti ad accoglierli a nostre spese. Anche se non ci sarà una soluzione politica vogliamo dire che la soluzione pratica è disponibile”. Naso chiede “alla società e alle forze politiche di depoliticizzare l’argomento e farne un tema esclusivamente umanitario, facendo scendere le persone dalla nave. Se questo succederà la nostra gioia sarà piena e completa”. Naso ha precisato al Sir che la Fcei ha già preso contatti con la Ekd, la Federazione delle Chiese evangeliche in Germania, che rappresenta 26 milioni di persone: “Ci siamo incontrati con loro e l’equipaggio della Sea-Watch a Licata prima della crisi, e in questi giorni ci hanno confermato che tutte le 42 persone potrebbero andare a vivere e lavorare in Germania. Nel frattempo, in attesa dell’accordo con la Germania, potrebbero essere accolti dalla diocesi di Torino”. Naso ha anche rilanciato la proposta di corridoi umanitari europei dalla Libia per 50.000 persone.