Ambiente
“L’incendio che si è sviluppato domenica presso i depositi della Mecoris ha contribuito ad inquinare ulteriormente la Ciociaria, già duramente provata dai veleni della Valle del Sacco e dalle polveri sottili che riempiono le città… Un’immagine surreale riassume tutta la preoccupazione per questo evento: la processione del Corpus Domini 2019, con centinaia di fedeli e ragazzi che portano Gesù eucaristico per le vie della città e la colonna di fumo nera che si innalza sul cielo azzurro di Frosinone”. La denuncia viene, in una nota diffusa oggi, dalla Commissione diocesana per la cura del Creato di Frosinone-Veroli-Ferentino, che, “in attesa degli accertamenti delle competenti autorità”, chiede: “Quanto tempo continuerà lo scempio di questa bella terra, che a metà del secolo scorso era ancora un esempio di biodiversità? Quanto ancora si deve aspettare per intervenire nella bonifica delle numerose discariche della provincia di Frosinone? Se sono stati necessari 81 milioni di euro per bonificare negli anni solo poche discariche, a che cosa serviranno i 53 milioni di euro da poco stanziati? Per fare un’ennesima commissione da pagare, come altre di cui siamo esperti, che dovrà studiare che cosa si deve fare (come se non si sapesse!) o per intervenire in maniera seria almeno su qualcosa? Quanto dovranno aspettare le bonifiche della orribile discarica di Via Le Lame o il sito della ex Olivieri di Ceprano, dove sono interrati rifiuti altamente tossici, per fare due esempi tra i tanti?”.
Il vescovo Ambrogio Spreafico, ricorda la nota, nel 2010, sollecitato da alcuni imprenditori, convocò assieme alla Fondazione Kambo un Tavolo sulla Valle del Sacco, attorno a cui c’erano politici, ambientalisti, sindacati, imprenditori. Si elaborò un progetto, a cui dovevano seguire degli interventi guidati da una cabina di regia, individuata dagli attori del Tavolo. “Dove è finito tutto questo? La nostra gente soffre per aver distrutto terreni una volta ricchi per agricoltura e allevamenti. Soffre per le malattie derivanti dall’inquinamento atmosferico, della terra e delle acque. Lo sanno bene i medici per l’ambiente, che spesso ne hanno parlato”, sottolinea la Commissione.