Dialogo ebreico-cristiano

Belgio: omaggio al card. Danneels nella grande sinagoga di Bruxelles

Domenica scorsa si è tenuta una cerimonia in memoria del card. Godfried Danneels, nella grande sinagoga di Bruxelles. Erano presenti insieme al card. Jozef De Kesel, Sala Echalloui, vicepresidente dell’Esecutivo musulmano del Belgio, e i ministri Marc Eyskens e Jacques van Ypersele. Nel suo discorso, Philippe Markiewicz, presidente del Concistoro, ha spiegato le ragioni di questa cerimonia sottolineando “il ruolo fondamentale” che il card. Danneels ha svolto per lo sviluppo armonioso delle relazioni ebraico-cristiane in Belgio e la sua ferma condanna contro ogni forma di negazione dell’Olocausto. Il card. De Kesel ha ringraziato il presidente del Concistoro per questo tributo, “segno di amicizia e rispetto reciproco che il vescovo Danneels ha avuto con la comunità ebraica”. “Questo purtroppo – ha aggiunto – non è sempre stato il caso nel corso della storia, una storia in cui la Chiesa ha avuto un’influenza decisiva, ma dove non è sempre stata innocente. Lo dico in tutta verità, ma anche con molta tristezza. È l’orrore della Shoah che ci ha definitivamente aperto i nostri occhi”. Il dramma della Shoah ha quindi portato “la Chiesa a ripensare i suoi legami con il popolo ebraico”. Legami che sono diventati nel tempo rapporti di amicizie. In questo processo, il card. De Kesel ha ricordato il contributo del Concilio Vaticano II, con la dichiarazione “Nostra Aetate”. Ed ha concluso il suo interventi ricordando le parole pronunciate dal card. Danneels, nella stessa sinagoga dieci anni fa: “Noi cristiani siamo, a tutti gli effetti, i rami innestati del vecchio ulivo”.