Decreto Sicurezza: Flick (costituzionalista), “dà il bollo di insicurezza a qualsiasi migrante”

“La Lega ha fatto emanare una legge che il nostro stato ha prontamente accolto nella quale si abbinano assieme il concetto di sicurezza e migrazione, dando il bollo di insicurezza a qualsiasi migrante”. Lo ha detto Gian Maria Flick, presidente emerito della Corte costituzionale, intervenendo oggi pomeriggio nella sede de La Civiltà Cattolica, a Roma, alla tavola rotonda sul tema: “Carlo Maria Martini. Formazione ed eredità”. Ricordando il suo rapporto con il cardinale, il costituzionalista ne ha ricordato l’apporto dato al concetto di giustizia. “Il percorso, intravisto da Martini, della giustizia penale passa da una dimensione bilaterale – il condannato e il giudice o il potere che gli fa scontare la pena – a una dimensione trilaterale in cui il dialogo avviene tra condannato, società – tendenza alla rieducazione – e l’autorità, cioè il giudice. Adesso irrompe un altro discorso, quello di inserire il rapporto tra la vittima e l’autore del reato, che è lo strumento principale per rendere responsabile quest’ultimo e per dare alla pena il vero significato non solo cristiano ma anche costituzionale”. Flick ha quindi ribadito che “la rieducazione del condannato non è solo riabituare il condannato a una dimensione sociale e ai suoi limiti. È anche riportare di attualità quel legame che si è interrotto tra l’autore del reato e la vittima, per consentire un’alleviazione della sofferenza della vittima e una presa di coscienza dell’autore del reato”. Quindi, un monito: “Oggi cerchiamo di difendere la giustizia come equità nello scambio sociale. Abbiamo abbandonato l’idea della giustizia come virtù. La giustizia è interesse alla riconciliazione, tra gli uomini e gli altri uomini, e tra l’uomo e Dio. Non è utopia, ma prospettiva evangelica capace di cambiare il cuore”.

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