Amministratori locali Ac: don Ghiazza (Acr), “la ‘differenza cristiana’ non parla alla pancia ma offre visione creativa di futuro”

Si è aperta con una preghiera per il sindaco di Rocca di Papa, Emanuele Crestini, morto giovedì per le ferite subite nell’esplosione dello stabile del comune del 10 giugno, la seconda sessione dell’incontro nazionale dei soci di Ac impegnati in politica a livello locale, in corso a Roma: “Da buon padre della propria comunità, ha donato tutto se stesso sino all’estremo sacrificio, testimone massimo di dedizione al bene comune”. I lavori, a cui questa mattina partecipa anche il Consiglio nazionale di Ac, sono proseguiti con la relazione di don Marco Ghiazza, assistente centrale Acr, su “La differenza dei cristiani nel servizio alla città”. “Quando sentiamo parlare di diversità, non sempre facciamo lo sforzo di pensare che tali distinzioni siano utili a farci conoscere la realtà” esordisce. Partendo dalla Lettera agli Ebrei e dal magistero di Francesco, l’assistente Acr ricorda che “ci sono mura che non appaiono e che tracciano confini profondi, segnano i limiti della nostra solidarietà, manifestano la fatica a riconoscere nella fragilità degli altri una parabola della nostra fragilità”. La differenza cristiana è “cura della vita interiore, disponibilità a seguire Cristo, crocifisso e risorto, anche attraverso l’esperienza amministrativa e politica” e “non si accontenta di parlare ‘alla pancia’ ma osa offrire una visione creativa del futuro”. E conclude: “Non viviamo un’elezione come motivo di separazione, di allontanamento dagli altri – cercati solo per il consenso – ma di responsabilità nei loro confronti”.

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