Giornata rifugiato: Oxfam, “i Paesi ricchi e anche l’Italia dovrebbero aumentare l’impegno per l’accoglienza”

“Tutti i Governi, soprattutto dei Paesi ricchi, dovrebbero aumentare il proprio impegno per l’accoglienza di uomini, donne e bambini che ogni giorno sono costretti a fuggire dalla propria casa o dal proprio Paese, per trovare scampo da conflitti atroci, persecuzioni o carestie causate dal cambiamento climatico. E anche l’Italia, che ha sempre avuto una forte tradizione di solidarietà e accoglienza, dovrebbe fare la sua parte assieme al resto dell’Unione europea, promuovendo politiche sostenibili che mettano al centro le persone e i loro diritti”. È l’appello lanciato oggi da Oxfam, di fronte ai nuovi dati pubblicati dall’Unhcr, che mostrano come per il settimo anno di fila sia aumentato nel mondo il numero di persone costrette a migrazioni forzate, arrivando a oltre 70 milioni.
“Per l’ennesima volta, un triste record è stato superato – evidenzia Giulia Capitani, policy advisor su migrazione e asilo di Oxfam Italia –. Ma dietro a questi numeri ci sono persone che vivono storie drammatiche, fatte di viaggi lunghissimi e molto pericolosi, durante i quali subiscono spesso torture e abusi indicibili, come i tanti che arrivano ancora oggi in Libia. Viaggi che non avrebbero mai voluto intraprendere se non vi fossero stati costretti per salvare la propria vita o quella dei propri figli, se non fossero stati privati dei più basilari diritti fondamentali e della possibilità di condurre una vita dignitosa”. Per Capitani, “il paradosso, ancora oggi, è che sono i Paesi più poveri del mondo o quelli in via di sviluppo ad accogliere il maggior numero di rifugiati, come nel caso delle più gravi crisi umanitarie originate dai conflitti che dilaniano l’Africa sub sahariana. Emblematico il caso dell’Uganda, che si fa carico da sola di oltre 800 mila rifugiati in fuga dalla guerra in Sud Sudan; o quello della crisi siriana, dove buona parte dei rifugiati è accolta da paesi come Libano e Giordania da oltre 8 anni”. È proprio in queste aree del mondo che “dovrebbe arrivare un immediato e maggior aiuto economico da parte dei paesi ricchi, offrendo la possibilità di reinsediamento ai rifugiati più vulnerabili – afferma Capitani -. In questa direzione, il Global Refugee Forum in programma a dicembre a Ginevra sarà l’occasione, coinvolgendo direttamente i Paesi ospitanti, per mettere in campo azioni concrete ed efficaci. Un’opportunità che non può essere sprecata ancora una volta”.

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