Giornata rifugiato: Cattai (Focsiv), “i migranti non sono un problema, ma una risorsa per il nostro Paese”

“I migranti non sono un problema, ma una risorsa per il nostro Paese”. Lo afferma Gianfranco Cattai, presidente Focsiv, in una nota pubblicata alla vigilia della Giornata mondiale del rifugiato che si celebra domani. “Molti oggi sono cittadini italiani – ricorda – con un proprio lavoro dignitoso, tanti hanno studiato e non è difficile che si trovino negli ospedali, nelle strutture pubbliche e private, nel commercio”. Cattai critica apertamente i nuovi provvedimenti assunti dal governo italiano in materia di immigrazione. “Nel leggere l’ennesima repentina chiusura, lo scorso 7 giugno, del Hub regionale Centro Mattei vicino a Bologna e il successivo trasferimento di 183 persone (uomini donne e minori) di cui 144 nel Cara di Caltanissetta e 39 nei centri di accoglienza per sole donne e nuclei familiari presenti nel territorio dell’Emilia-Romagna – afferma – constato nuovamente come le scelte ministeriali riguardanti la trasformazione del sistema di accoglienza siano in linea con gli stessi provvedimenti volti a screditare e criminalizzare le operazioni di soccorso svolte dalle ong nel mar Mediterraneo”. Il presidente di Focsiv mette in guardia dalle ripercussioni che tali decisioni avranno sul futuro del nostro Paese. “È un gioco che oggi pagheranno per primi i migranti, ma che a lungo termine pagheremo tutti noi – spiega –. Vi è l’urgenza di una reale visione di politica migratoria, da ora ai prossimi anni, che sappia rispondere a questi uomini e donne, che sappia offrire canali regolari per il diritto all’asilo e sappia, soprattutto, garantire una vita dignitosa, salvando vite umane e dando opportunità di crescita sociale ed economica tanto in Italia che nei Paesi di origine”. Ricorda, infine, l’iniziativa della “Tavolata italiana senza muri”, svoltasi nei giorni scorsi a Roma e in altre 23 città italiane. “È un’indicazione per tutti – conclude – che dobbiamo lavorare insieme, condividere lo stesso pane e mescolare i nostri patrimoni culturali se vogliamo crescere come Paese economicamente e socialmente, ce lo insegna la nostra storia millenaria”.

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