Convegno don Sturzo: card. Bassetti, “nuovo patto sociale tra tutti gli uomini e le donne di buona volontà”

“Quell’appello ai ‘liberi e ai forti’ fu un manifesto politico di grande importanza. Ma non fu solo questo. Fu anche il traguardo di un lungo processo di maturazione, personale e collettivo, che investì Sturzo in prima persona, ma anche tutti quei cattolici che da decenni erano impegnati nella vita pubblica del Paese”. Lo ha detto il presidente della Cei, il card. Gualtiero Bassetti, nel suo intervento al Convegno internazionale in occasione del Centenario dell’appello a tutti gli uomini Liberi e Forti, in corso a Caltagirone. Segnalando un “cambio d’epoca eccezionale che necessita un ripensamento del nostro stare al mondo”, l’arcivescovo ha ribadito la necessità di un “nuovo patto sociale tra tutti gli uomini e le donne di buona volontà”. E ha riconosciuto che a Caltagirone “si è iniziato a tessere quella rete di relazioni umane e di esperienze sociali di cui il nostro Paese ha un grande bisogno”. Riflettendo su “cosa rimane oggi di quell’appello”, il porporato ha indicato “tre grandi eredità”: la fede, la cultura e l’umanità di don Sturzo, la vocazione all’impegno sociale, un amore sincero e profondo per l’Italia. “L’essere cristiani significa far parte, prima di tutto, di un corpo vivo in cui il dialogo è un elemento fondamentale del nostro essere in relazione – ha evidenziato il presidente della Cei -. Si possono e si debbono avere idee diverse ma sempre nel rispetto reciproco, senza scadere in uno ‘spirito di divisione’ caratterizzato da ‘invidie e gelosie’ o addirittura da polemiche tristi e volgari”.

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