“Per don Luigi Sturzo la libertà è radicata nell’antropologia cristiana che mette al centro la dignità della persona e la sua coscienza. La ‘libertà spirituale’ offerta a tutti gli uomini dal Vangelo è la libertà originaria propria della natura razionale dell’uomo, che diviene garanzia della democrazia se è nelle condizioni di essere l’anima della vita morale, civile, politica”, così mons. Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale, nel suo testo elaborato in occasione del convegno internazionale “L’attualità di un impegno nuovo”, a cento anni dall’appello “agli uomini liberi e forti” di don Luigi Sturzo, che si svolge a Caltagirone dal 14 al 16 giugno e pubblicato su L’Osservatore Romano.
“La difesa della libertà religiosa non può essere mai disgiunta dalla battaglia per la ‘libertà di tutti’ – scrive mons. Pennisi -, perché difendere la libertà religiosa include necessariamente la difesa delle libertà civili e politiche”. Per don Sturzo, ricorda l’arcivescovo, “la libertà della Chiesa è unita alla sua indipendenza da altri poteri ed è motivata per consentire alla Chiesa lo svolgimento nel mondo della sua missione e del suo magistero di carattere spirituale. Per salvaguardare la propria libertà, la Chiesa non si può asservire a regimi politici antidemocratici neanche a quelli che sembrano favorirne l’azione pastorale”.
Nell’esaminare l’evoluzione del pensiero di don Sturzo sulla concezione della libertà religiosa e dell’indipendenza della Chiesa, mons. Pennisi sottolinea: “La libertà della Chiesa è inserita nel contesto della promozione della libertà vista globalmente e collegata con la libertà di insegnamento e di associazione e con le autonomie comunali. Nel programma del Partito Popolare, partito laico d’ispirazione cristiana la libertà e l’indipendenza della Chiesa è messa all’ottavo punto ed è fondata sul «rispetto della coscienza cristiana considerata come fondamento e presidio della vita della nazione, delle libertà popolari e delle ascendenti conquiste della civiltà nel mondo»”.
E conclude: “Don Luigi Sturzo, precorrendo il concilio Vaticano II, afferma l’importanza della libertà religiosa come diritto fondamentale di ogni persona e garanzia della civiltà di uno Stato”.