Comunicazioni sociali: WeCa, 27° tutorial su come andare “oltre i linguaggi d’odio che affollano la rete”

“Oltre le comunità difensive: oltre i linguaggi d’odio che affollano la rete. Come le comunità possono superare le brutture del web per trovare uno stile di comunicazione pienamente autentico?”. Rispondono a questa domanda Vania De Luca, giornalista di Rai News 24 e presidente Ucsi, e Stefano Pasta, ricercatore Cremit dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, nel 27° episodio della prima stagione dei #tutorialweca, l’ultimo degli episodi speciali “in diretta” da Assisi per il convegno #ComunitàConvergenti. Il tutorial è pubblicato nelle pagine YouTube e Facebook di Weca ma anche sul sito www.weca.it, a cura dell’associazione dei Webmaster Cattolici (WeCa). I video, condotti dal giornalista di Tv2000 Fabio Bolzetta, sono realizzati in sinergia con l’Ufficio nazionale per le Comunicazioni sociali e con il Centro di ricerca sull’educazione ai media all’informazione e alla tecnologia (Cremit) dell’Università Cattolica di Milano. “È un valore essere comunità, se è omogenea può entrare in dialogo con altre comunità – spiega De Luca -. Penso che lo spirito missionario chiede di porsi in dialogo con gli altri e riscoprire una fraternità per costruire percorsi di condivisione, contesti sociali e democratici comuni attorno ad alcuni valori – aggiunge -. Una ricerca che abbiamo già commissionato ci dice che attorno ad alcuni nodi, come il lavoro, le migrazioni, ma anche l’ambiente, c’è un grosso dibattito”. Dalla presidente dell’Ucsi l’incoraggiamento a “usare le parole per costruire ponti” e “mai come le pietre” che “possono aggredire e far male”. Ma “il web 2.0 spesso è raccontato come attraversato da odio online e performance razziste”, segnala Pasta, che ribadisce come sia vero che “c’è un problema”, ma “ci sono pure delle risposte”. “La risposta ai fenomeni d’odio arriva dall’educazione digitale”. Due i punti sottolineati: “educare al pensiero critico, cioè educare lo spettatore a selezionare le fonti e a riconoscere quando c’è un contenuto manipolato, ed educare alla responsabilità, cioè educare a prevedere le conseguenze delle proprie azioni nel digitale”.

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