Festa patronale

Sant’Antonio di Padova: mons. Dal Cin (delegato pontificio basilica), “santo perché ha lasciato spazio nella propria vita alla fantasia di Dio”

“Antonio è ‘Santo’ per molti motivi, perché ha fatto e continua a fare grandi miracoli, perché è stato un grande predicatore e un grande pacificatore in tempi di tensioni e di ingiustizie sociali, ma soprattutto ‘Santo’ perché ha lasciato spazio nella propria vita alla fantasia di Dio!”. Lo ha detto mons. Fabio Dal Cin, delegato pontificio per la basilica del Santo a Padova, durante la messa prefestiva con cui si sono aperte ieri le celebrazioni per la memoria liturgica di sant’Antonio. Mons. Dal Cin ha sottolineato come ogni volta che il Santo “aveva un progetto sul proprio futuro, si trovava a dover cambiare perché il Signore voleva da lui un’altra cosa”. “Antonio – ricorda mons. Dal Cin – aveva deciso di andare in Africa e il Signore lo gettò sulle coste della Sicilia; voleva vivere nel nascondimento e il Signore lo chiamò a predicare alle folle; voleva rimanere frate umile e nascosto e fu chiamato a ricoprire ruoli di grande responsabilità. Avrebbe potuto essere un grande deluso, un depresso, perché i suoi progetti erano mutati, e invece fiorì dove il Signore lo aveva inaspettatamente piantato”. Una dedizione totale che lo portò a mettere tutte le sue energie nei progetti in cui era stato chiamato. “Morì a soli 36 anni come narrano i suoi biografi – prosegue mons. Dal Cin –, per sfinimento di eccesso di lavoro e per scarso nutrimento e riposo. Capita anche a noi di trovarci in situazioni diverse da quelle immaginate. Imprevisti sul lavoro, nella vita familiare, nella salute che ci fanno cambiare vita, ostacoli che ci vengono dalle decisione degli altri. Possiamo deprimerci o imparare da sant’Antonio a fare di queste sfide delle grandi opportunità per la nostra crescita”.