Rapporto

Politiche familiari: Unicef, necessari “6 mesi di congedo parentale per tutti i genitori e accesso universale all’assistenza per l’infanzia di qualità”

“Non esiste un periodo più importante per lo sviluppo cerebrale dei bambini – e quindi per il loro futuro – dei primissimi anni di vita. Abbiamo bisogno che i governi aiutino a fornire ai genitori il supporto di cui hanno bisogno per creare un ambiente stimolante per i loro bambini. E abbiamo bisogno del supporto e dell’influenza del settore privato per fare in modo che ciò accada”. Lo ha dichiarato il direttore generale dell’Unicef, Henrietta Fore, in occasione del lancio del rapporto “I Paesi più ricchi del mondo sostengono le famiglie? Le politiche nell’Ocse e nell’Ue”, realizzato dal Centro di ricerca Innocenti dell’Unicef. Le politiche familiari rafforzano il legame fra i genitori e i loro figli, fattore fondamentale per lo sviluppo di famiglie e di società socialmente coese. L’Unicef chiede almeno 6 mesi di congedo parentale per tutti i genitori e accesso universale all’assistenza per l’infanzia di qualità e a costi accessibili sin dalla nascita fino al primo anno di scuola. In linea con la campagna “Early Moments Matter”, l’Unicef sta lavorando con i governi, la società civile, il mondo accademico e il settore privato per incoraggiare maggiori investimenti per le famiglie.
Il rapporto evidenzia inoltre che, anche quando ai padri è permesso un congedo retribuito, molti non lo richiedono. In Giappone, il solo Paese che offre almeno 6 mesi di paternità interamente retribuita per i padri, solo 1 su 20 ha chiesto un congedo retribuito nel 2017. La Corea del Sud ha il secondo periodo più lungo per i padri, ma questi rappresentano solo 1 su 6 fra i genitori che chiedono il congedo. Il rapporto chiede politiche nazionali che assicurino congedi di paternità retribuiti e incoraggino i padri a richiederli.
Per alcuni genitori che si rivolgono ai servizi per l’infanzia quando rientrano a lavoro, costo è l’ostacolo maggiore. Analizzando dati da 29 paesi emerge che i genitori di bambini piccoli nel Regno Unito erano quelli che citavano più frequentemente i costi come la ragione per cui non usufruivano degli asili nido. Tuttavia, in Repubblica Ceca, Danimarca e Svezia il costo costituiva un ostacolo per meno di 1 genitore su 100 che aveva dichiarato una necessità non soddisfatta rispetto ai servizi per l’infanzia.