Lettera

Perù: appello dei vescovi a presidente Vizcarra, “continuare a mostrare solidarietà e accoglienza ai migranti venezuelani”

Un appello al Governo peruviano perché “continui a mostrare solidarietà ai nostri fratelli venezuelani”. È quello rivolto ieri, attraverso una lettera indirizzata al presidente della Repubblica Martín Vizcarra Cornejo, da mons. Mighel Cabrejos Vidarte, presidente della Conferenza episcopale peruviana e presidente del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam).
Nella lettera mons. Cabrejos sottolinea quella che finora è stata “la disposizione del Governo peruviano per accogliere i venezuelani”, che hanno potuto trovare “una terra di pace e solidarietà nella quale poter progettare il futuro e ricostruire le loro vite e quelle dei loro familiari”. L’arcivescovo fa notare anche che gli 800mila venezuelani presenti nel Paese stanno contribuendo a formare una società “multiculturale, fraterna, tollerante e rispettosa delle diverse culture”.

Il presule esprime al presidente della Repubblica la sua preoccupazione su due questioni. In primo luogo, il fatto “che si sia sviluppato un incremento della percezione negativa dei migranti, da parte di alcuni Governi regionali e locali”. Un fenomeno che ha incentivato “uno sguardo discriminatorio”, xenofobia e pregiudizi, magari prendendo spunto da fatti criminosi commessi da una piccola minoranza di venezuelani, i quali costituiscono, con 299 detenuti, una parte piccolissima della popolazione carceraria in Perù, solo lo 0,04%.
In secondo luogo, il presidente della Conferenza episcopale invita a riflettere sulle conseguenze della scelta di chiedere il visto umanitario per consentire ai venezuelani l’ingresso nel Paese: “Questa esigenza potrebbe significare un pericolo imminente o una tentazione di limitare e restringere l’accesso al sistema di protezione per i rifugiati, di fronte all’aumento dei richiedenti”.
La lettera si conclude con la conferma della disponibilità della Chiesa a collaborare per l’accoglienza e l’inserimento dei migranti.