Pubblica amministrazione

Ddl Concretezza: Paganetto (economista), “azione molto restrittiva nei controlli sull’assenteismo non crea necessariamente un’amministrazione più efficiente”

“L’azione molto restrittiva riguardo ai controlli sull’assenteismo non crea necessariamente un’amministrazione più efficiente. La direzione giusta è quella di un’amministrazione che veda presenti i lavoratori anche per il loro coinvolgimento nelle procedure che si realizzano. Sono convinto che la forza di un’amministrazione sta nell’essere convinta di quello che si fa e non necessariamente nelle ore che fa”. Così Luigi Paganetto, professore emerito di Economia politica e docente di Economia europea all’Università Tor Vergata di Roma e alla Scuola nazionale di amministrazione, commenta al Sir i contenuti del disegno di legge “Concretezza” approvato definitivamente ieri dal Senato. “Se c’è qualcuno – come c’è – che manca i suoi doveri elementari questo va sanzionato”, precisa Paganetto, convinto però che “inasprire i controlli non sia una maniera per ottenere un risultato che vada nella giusta direzione”, cioè quella di un’amministrazione più efficiente. Condividendo il pensiero di chi definisce il nuovo provvedimento di carattere punitivo, il professore ritiene che “ci saranno sempre i furbetti” ma “fare un’azione specifica in questa direzione significa dimenticarsi tutto il resto”, “cioè il modo per creare più identificazione tra funzionari e amministrazione”. In sostanza, “non è che concentrando l’attenzione solo su chi manca ai propri doveri elementari abbiamo risolto i problemi dell’amministrazione”.
Sul ricambio generazionale garantito dalle nuove assunzioni, Paganetto individua “una debolezza importante”: “dire – com’è scritto nel provvedimento – che assumo esperti nella digitalizzazione non è la strada giusta”. Nella Pubblica amministrazione serve “qualcuno che abbia anche quella competenza, una conoscenza di base”. Oggi “c’è bisogno di tre/quattro profili che definiscono un funzionario ‘up to date’, un ‘funzionario tipo’ che sa muoversi nel digitale, conosca l’inglese, sa distinguere tra regola e regola e capisca di aspetti economici. Economia e diritti vanno messi insieme, altrimenti si hanno funzionari o solo giuristi o solo economisti, il che non va bene”.