Bilancio di sostenibilità

Casa della Carità: don Colmegna (presidente), “intuizione del card. Martini sempre più attuale”

(Milano) “Il nostro è soprattutto un bilancio fatto di volti, storie e speranze”. È con questo richiamo che, don Virginio Colmegna, presidente della Fondazione Casa della Carità di Milano, è partito per parlare del bilancio di sostenibilità 2018, durante un incontro che si è svolto questo pomeriggio all’Acquario Civico. “Il cardinal Martini fondando la Casa della Carità – ha ricordato don Colmegna – ci chiedeva di prenderci cura di quelli che allora chiamava ‘sprovveduti’. Uno spazio dalle porte aperte che potesse mostrare il volto dell’accoglienza della città e della Chiesa. Ogni anno che passa mi rendo conto di quanto la sua intuizione sia sempre più attuale”. Da qui l’impegno della Fondazione non solo sul piano dei servizi di assistenza e cura, ma sempre più sul versante culturale attraverso incontri a cui, nel 2018, hanno partecipato 5.308 persone, di cui 780 bambini, e l’adesione alla campagna europea “Welcoming Europe – Per un’Europa che accoglie”. “Praticare l’accoglienza oggi è sempre più difficile. Ma è quanto mai necessario – ha proseguito il presidente -. Nel 2018, lo abbiamo fatto accompagnati da una frase, che ci ha dato il coraggio di continuare, nonostante egoismo e chiusura sembrassero prevalere: ‘Prima le persone’. Non uno slogan, ma il principio-guida della nostra azione sociale e culturale. Siamo stati una Casa aperta. Sempre. A tutti. Una Casa aperta a chi è in difficoltà, a chi non trova alternative, a chi affronta tanti problemi alla volta; e una Casa aperta agli interrogativi, alle riflessioni, alle contaminazioni tra saperi diversi. Presentare il Bilancio di sostenibilità significa essere trasparenti e rendicontare tutto quello che abbiamo fatto in un anno, come e con quali risorse. Significa anche non chiuderci nell’autoreferenzialità, non essere un ente che eroga solo servizi, ma conservare una carica propositiva culturale e politica, immaginando soluzioni innovative e concrete ai problemi sociali”.