Omicidio

Brasile: ucciso leader sindacale nel Pará. La condanna della Repam, “proteggere chi difende i contadini”

La Repam (Rete ecclesiale panamazzonica) del Brasile, in una nota diffusa ieri, esprime la propria condanna e il cordoglio per l’uccisione, avvenuta martedì scorso, di Carlos Cabral Pereira, presidente del sindacato dei lavoratori rurali (Str) di Rio Maria, nel sud-est del Pará. Il sindacalista, che era già stato oggetto di un attacco nel 1991, è stato ucciso con quattro colpi di pistola.
La nota evidenzia che la regione amazzonica è la più coinvolta negli attacchi contro i leader sociali, sindacali e degli agricoltori. Infatti, secondo i dati diffusi dalla Pastorale della Terra, nel rapporto relativo al 2018, il 49% dei 1.489 conflitti per la terra in Brasile si è verificato in questa regione. E delle 960.630 persone coinvolte nei conflitti, il 62% (599.084) si trova in Amazzonia. Lo Stato di Pará è il primo per il numero di omicidi e tentati omicidi.
Prosegue la nota: “Di fronte a questo episodio e a molti altri casi di omicidio legati alla dispute per la terra nello Stato, chiediamo che le Istituzioni prendano i provvedimenti opportuni per favorire le indagini e la risoluzione del caso, con un’inchiesta rapida e trasparente, e che al tempo stesso si concretizzino provvedimenti politici per la garanzia e la tutela di così tanti uomini e donne che ogni giorno vivono minacciati nelle campagne”.