Conferenza a Teramo

Università: mons. Leuzzi (Teramo), “aspettiamo i rettori africani”. “Atenei chiave cooperazione che formi, valorizzi”

(DIRE-SIR) – Le università sono polo per una cooperazione “non assistenzialistica”, sintonizzata su una globalizzazione “che valorizzi le potenzialità dei popoli”: così all’agenzia “Dire” mons. Lorenzo Leuzzi, vescovo della diocesi di Teramo-Atri, su una conferenza che nella città abruzzese riunirà i rappresentanti di decine di atenei africani. “Si terrà il 21 giugno, nel quadro del Secondo Forum internazionale del Gran Sasso”, ricorda mons. Leuzzi, preannunciando la partecipazione di 35 rettori e circa 250 relatori. Secondo il vescovo, “con la Conferenza si vuole rilanciare una cooperazione intesa come disponibilità a creare occasioni di formazione per favorire lo sviluppo soprattutto in Africa”. L’assunto è che “in questo momento storico” è importante “ricreare le condizioni perché ogni popolo e ogni comunità nel proprio territorio sia capace di progettare la propria esperienza sociale”. Secondo mons. Leuzzi, “si tratta di rilanciare il senso di una globalizzazione che non emargina né soffoca le potenzialità dei popoli ma al contrario le valorizzi e le proietti in una dimensione internazionale”. L’intervista si tiene a margine della presentazione, a Roma, della conferenza dei rettori delle università africane, in programma a Teramo sul tema “Tutela del patrimonio culturale e naturale e risorse attraverso la prevenzione: professioni attuali e nuove”. Al centro dei lavori il concetto di “prevenzione”, analizzato nelle sue implicazioni professionali e sul campo, in particolare nel contesto africano. Una prospettiva chiave, secondo mons. Leuzzi, sarà quella della “formazione delle nuove classi dirigenti”. “A Teramo abbiamo già molti studenti africani e ci stiamo preparando a ospitarne di nuovi, anche tramite accordi con centri di ricerca specializzati come l’Istituto zooprofilattico”, sottolinea il vescovo. “Vogliamo che, al rientro nei loro Paesi di origine, questi giovani portino un’esperienza nuova”.

(www.dire.it)