Centesimo

Partito popolare: mons. Zuppi (Bologna), “nessuno deve dimenticare la laicità di Sturzo”

(Bologna) “L’intuizione, il coraggio, la determinazione, la laicità di Sturzo credo abbiamo ancora molto da dire per i cattolici. I quali devono impegnarsi a portare in politica tutta la forza, la passione, la cultura, i valori, i principi, di quell’appello. E Bologna in questo, per quello che ha rappresentato, per quello che è, per la capacità di dialogo, di incontro, penso possa continuare a dare al nostro paese e all’Europa una indicazione di cosa significhi fare la politica con la ‘p’ maiuscola”. Lo ha detto mons. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, al convegno “Il Partito Popolare a Bologna: 100 anni dopo” al foyer Rossini del Teatro Comunale del capoluogo emiliano, organizzato dall’Associazione Bologna al Centro-Officina delle Idee e Ucid (Unione cristiana imprenditori dirigenti), con il patrocinio di Comune di Bologna, Cultura è Bologna, Acli, Cisl e Mcl.
“Rileggendo l’appello ‘ai liberi e forti’ – che era per tutti non solo al mondo cattolico, la laicità di Sturzo nessuno se la deve dimenticare altrimenti si creano cortocircuiti pericolosi per la fede e per la politica – sono rimasto colpito dal passaggio sui nazionalismi”, ha sottolineato il vescovo. L’intuizione di Sturzo, che dobbiamo fare nostra, era di superare la tragedia dei nazionalismi recuperando – ha continuato mons. Zuppi – quei tratti di appartenenza che permettono di lavorare insieme. “Sturzo fu accusato dai fascisti di avere una politica internazionale pacifista, di interpretare tiepidamente gli interessi nazionali. Credo che al contrario – ha concluso – si facciano gli interessi nazionali, facendo crescere, potenziare, rinnovare, tutto ciò che permette alle nazioni di vivere insieme”.