95° uccisione Matteotti

Democrazia: Mattarella, “presupposti civili siano continuamente rinsaldati, non sia più consentito a nessuno di comprimere libertà e diritti”

(Foto: Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“Giacomo Matteotti va considerato uno dei Padri della democrazia italiana. Anche se il suo brutale assassinio venne compiuto agli inizi del regime fascista, impedendo al leader socialista di continuare la battaglia di opposizione e di partecipare poi alla costruzione della Repubblica, l’eredità politica e morale di Matteotti è contenuta nei valori della nostra Costituzione e della stessa comunità nazionale”. Lo dichiara il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 95° anniversario dell’uccisione di Giacomo Matteotti.
“Il sequestro e l’uccisione del deputato che ebbe il coraggio di denunciare, nell’aula di Montecitorio, le violenze e i brogli che avevano caratterizzato le elezioni del 1924, rappresentarono una svolta tragica nella storia del Paese”, ricorda il Capo dello Stato, sottolineando che “l’indignazione che seguì a tanta barbarie, e che si espresse anche nella protesta aventiniana, purtroppo non impedì l’affermazione di un regime dittatoriale che segnò la fine del Parlamento e condusse l’Italia all’isolamento e al conflitto”.
“Gli ideali democratici che Matteotti interpretò e difese, insieme agli obiettivi di giustizia sociale e di pace tra le nazioni, si sono affermati con la liberazione e la Repubblica”, evidenzia Mattarella, secondo cui “questo anniversario è un giorno di memoria che chiama le diverse generazioni di italiani a riflettere sulle responsabilità comuni, affinché i presupposti civili della democrazia siano continuamente rinsaldati, e non sia più consentito a nessuno di comprimere le libertà e i diritti”.