Le famiglie italiane spendono 6,5 miliardi per il latte che, nonostante un calo dei consumi, resta la bevanda più acquistata fra quelle consumate dalle famiglie tanto da battere succhi e bibite. Lo dice “Gli italiani e il latte”, una ricerca della Doxa presentata a Cremona da Fil-Idf (Federazione internazionale di latteria) in occasione della Giornata mondiale del latte. Si tratta in apparenza di un quantitativo importante, che, tuttavia, deve essere analizzato con attenzione. “Nonostante questo primato – dice infatti una nota di Alleanza della Cooperative Agroalimentari -, la ricerca mette in luce che gli italiani bevono meno latte di quanto consigliato. La media pro capite è di 115 milioni al giorno, contro i 375 consigliate dalle linee guida ministeriali”. “I motivi del calo dei consumi sono molteplici – ha spiegato Giovanni Guarneri, vice coordinatore del settore lattiero-caseario di Alleanza cooperative italiane -, si combinano il calo delle nascite, la paura di ingrassare, l’aumento delle intolleranze dichiarate, gli stili alimentari alternativi e anche una non corretta informazione”. La ricerca Doxa ha rilevato che il 48% degli italiani pensa erroneamente che le bevande vegetali siano più sane del latte vaccino e che abbiano lo stesso potere saziante a fronte di un ridotto apporto calorico. Da tutto questo la ricerca indica la forte necessità di una corretta informazione. Sempre secondo la Doxa, i segnali di ripresa per il settore derivano da prodotti innovativi, quali l’Alta Digeribilità, il Biologico, lo Yogurt da bere e l’aumento dell’offerta di prodotti “ready to drink” nella Grande Distribuzione.