Decreto Sicurezza: don Sciortino (Vita pastorale), “chi sta per annegare va salvato, non c’è legge che possa impedirlo”

“Mentre a Lampedusa, ancora una volta, 47 migranti sono stati lasciati per giorni in balia del mare, in attesa del permesso di sbarcare, l’Onu ha richiamato l’Italia per la violazione dei diritti umani e delle convenzioni internazionali. E ha invitato il nostro governo a revocare il decreto ‘sicurezza bis’”. Lo scrive don Antonio Sciortino, direttore di Vita pastorale, nell’editoriale del numero di giugno anticipato al Sir. Un decreto che “criminalizza chi salva vite in mare, istituzionalizzando l’omissione di soccorso”. “È falso, come fa questa politica – evidenzia il direttore di Vita pastorale -, propagandare che i morti nel Mediterraneo siano stati azzerati. A essere azzerati sono i testimoni. I migranti, purtroppo, continuano a morire in mare. In proporzione, più di prima”. Guardando al clima nel Paese, don Sciortino lo considera “sempre più rancoroso”, “grazie a chi semina odio, alimentando tensioni e discriminazioni”. “Chi sta per annegare va salvato – aggiunge il direttore di Vita pastorale -. Sempre. Non c’è legge che possa impedirlo. La vita umana non ha prezzo. E la Chiesa non gira mai lo sguardo altrove. Aiuta tutti senza distinzioni”. Infine, un riferimento al gesto del “leader leghista” Matteo Salvini, che “non ha perso l’occasione di ostentare il rosario, strumentalizzando la Madonna e i santi, invocati a protezione di una politica, la sua, priva di umanità verso i migranti”. “Non si usa Dio per i propri scopi. È ora che i cristiani si indignino!”, chiosa don Sciortino.

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