Accoglienza

Migranti: Caritas in visita a tendopoli di San Ferdinando nella Piana di Gioia Tauro

“A riflettori spenti, è necessario verificare i problemi legati all’accoglienza dei migranti in Calabria ed aprire il confronto sulle modalità con cui la rete di solidarietà Caritas ha tentato di rispondere alle esigenze dei territori, tentando di elaborare per il futuro un sistema d’accoglienza che possa essere paradigma di riferimento per tutte le diocesi”. Così don Nino Pangallo, delegato regionale Caritas della Calabria, durante la visita alla tendopoli di San Ferdinando, nella diocesi di Oppido Mamertina-Palmi. Erano presenti anche Oliviero Forti e Caterina Boca dell’Ufficio politiche migratorie e protezione internazionale di Caritas italiana, insieme a rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ordine, insieme ai direttori e operatori delle 12 Caritas della Calabria. La prefettura ha annunciato l’intenzione di “avviare il superamento della situazione con un’accoglienza diffusa, affinché venga garantita un’integrazione sociale ed economica nella Piana di Gioia Tauro”. Mons. Francesco Milito, vescovo di Oppido Mamertina-Palmi, ha evidenziato l’impegno della Caritas diocesana nella fase emergenziale e ringraziato per l’attenzione verso il territorio. Il tavolo di lavoro tra Caritas italiana e referenti delle diocesi è stato ricco di riflessioni, a partire dal tema dello sfruttamento del lavoro agricolo, sottolineando la necessità di rilanciare il Progetto Presidio promosso da Caritas italiana. Poi si è dato spazio all’esperienza dei corridoi umanitari come via possibile di accoglienza ed integrazione. Il protocollo siglato tra governo italiano e Cei permette l’accoglienza di nuclei familiari provenienti direttamente da campi profughi. La modalità rappresenta un canale sicuro e offre risposte durature a protezione dei migranti e dei rifugiati. Infine si è parlato del progetto “Rifugiato a casa mia”, una risposta alternativa all’utilizzo dei bandi pubblici, un sistema di accoglienza che riconosce come protagonisti le famiglie e gli operatori delle diocesi.