Viaggi apostolici

Papa in Macedonia: incontro clero, ciò che salva dal “carrierismo” è “il tornare alla propria vocazione”

“Questa terra ha saputo regalare al mondo e alla Chiesa, in Madre Teresa, un segno concreto di come la precarietà di una persona, unta dal Signore, sia stata capace di impregnare tutto, quando il profumo delle beatitudini si sparse sopra i piedi stanchi della nostra umanità”. È l’ennesimo omaggio alla santa di Skopje, protagonista anche dell’incontro del Papa con il clero della Macedonia del Nord, al termine del quale il Papa ha benedetto la prima pietra del santuario dedicato a San Paolo. “Quanti vennero tranquillizzati dalla tenerezza del suo sguardo, confortati dalla sua carezza, sollevati dalla sua speranza e alimentati dal coraggio della sua fede capace di far sentire ai più dimenticati che non erano dimenticati da Dio!”, ha esclamato Francesco, che subito dopo ha citato anche le parole di Santa Teresa Benedetta della Croce: “Sicuramente, gli avvenimenti decisivi della storia del mondo sono stati essenzialmente influenzati da anime sulle quali niente si dice nei libri di storia. E quali siano le anime che dobbiamo ringraziare per gli avvenimenti decisivi della nostra vita personale, è qualcosa che conosceremo soltanto il giorno in cui tutte le cose occulte verranno rivelate”. Ciò che salva dal “carrierismo”, ha spiegato il Papa, è “il tornare alla prima vocazione”. “Per rinnovare noi stessi, tante volte, dobbiamo tornare indietro per incontrare il Signore”, ha aggiunto a braccio: “riprendere la memoria della prima chiamata, ricordare la bellezza di quell’incontro con Gesù che ci ha chiamato. Mai perdere la memoria della prima chiamata, è un sacramentale. E’ vero che le difficoltà dei lavori apostolici ci ‘guastano’ la vita e si può perdere la voglia della preghiera, di incontrare il Signore. Se ti trovi così, fermati, torna indietro: incontrati con il Signore della prima chiamata. Questa memoria ti salverà”. “Molte volte spendiamo le nostre energie e risorse, le nostre riunioni, discussioni e programmazioni per conservare approcci, ritmi, prospettive che non solo non entusiasmano nessuno, ma che sono incapaci di portare un po’ di quell’aroma evangelico in grado di confortare e di aprire vie di speranza, e ci privano dell’incontro personale con gli altri”, la denuncia di Francesco: “Come sono giuste le parole di Madre Teresa: ‘Ciò che non mi serve, mi pesa! Lasciamo tutti i pesi che ci separano dalla missione e impediscono al profumo della misericordia di raggiungere il volto dei nostri fratelli. Una libbra di nardo è stata capace di impregnare tutto e di lasciare un’impronta inconfondibile. Non priviamoci del meglio della nostra missione, non spegniamo i battiti dello spirito”.