Viaggi apostolici

Papa in Macedonia: incontro autorità, continuare ad “accogliere e prestare soccorso al gran numero di migranti e profughi”

“Un mosaico” dove “ogni tessera è necessaria all’originalità e bellezza del quadro d’insieme”, grazie alla pacifica convivenza di persone di diversa appartenenza religiosa: ortodossi, musulmani, cattolici, ebrei e protestanti. È il ritratto fatto dal Papa della Macedonia del Nord, nel primo discorso, rivolto alle autorità, alla società civile e al Corpo diplomatico. “Bellezza che raggiungerà il suo maggior splendore nella misura in cui saprete trasmetterla e seminarla nel cuore delle nuove generazioni”, l’invito di Francesco, secondo il quale “tutti gli sforzi che si compiono, affinché le diverse espressioni religiose e le differenti etnie trovino un terreno d’intesa comune nel rispetto della dignità di ogni persona umana e nella conseguente garanzia delle libertà fondamentali, non saranno mai vani, anzi, costituiranno la necessaria semina per un futuro di pace e di fecondità”. In particolare, Francesco ha segnalato “il generoso sforzo compiuto dalla vostra Repubblica – sia dalle sue autorità statali sia col valido contributo di diverse organizzazioni internazionali, della Croce Rossa, della Caritas e di alcune Ong – nell’accogliere e prestare soccorso al gran numero di migranti e profughi provenienti da diversi Paesi medio-orientali. Essi fuggivano dalla guerra o da condizioni di estrema povertà, spesso indotte proprio da gravi episodi bellici, e negli anni 1915 e ‘16 hanno varcato i vostri confini, diretti in massima parte verso il nord e l’ovest dell’Europa, trovando in voi un valido riparo”. “La pronta solidarietà offerta a coloro che si trovavano allora nel più acuto bisogno per aver perso tante persone care oltre alla casa, al lavoro e alla patria – l’omaggio del Papa – vi fa onore e parla dell’anima di questo popolo che, conoscendo anche le privazioni, riconosce nella solidarietà e nella condivisione dei beni le vie di ogni autentico sviluppo”. “Auspico che si faccia tesoro della catena solidale che ha contraddistinto quell’emergenza, a vantaggio di ogni opera di volontariato a servizio di molte forme di disagio e di bisogno”.