Omelia

Funerali Maria Olivero: mons. Nosiglia (Torino), “e ci ha lasciato un patrimonio di valori e di esempi da seguire e consolidare”

“Maria è stata chiamata dal Signore e ci ha lasciato un patrimonio di valori e di esempi da seguire e consolidare nel nostro cammino di cristiani e di persone che lei ha amato e da cui abbiamo ricevuto altrettanto fecondo amore”. Lo ha affermato questa mattina l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, nel corso dei funerali di Maria Olivero – moglie di Ernesto e confondatrice del Sermig – che ha presieduto all’Arsenale della pace.
Dopo aver sottolineato che “dopo una vita spesa per i suoi cari e alimentata dalla fede Ella vedrà il Signore nel suo splendore di luce e ne gusterà la presenza ricca di amore”, mons. Nosiglia ha ricordato che “difronte alla morte di una persona cara, come l’amico Lazzaro, anche Gesù ha pianto e si è commosso profondamente; per cui è umano e cristiano essere addolorati e vivere nel cuore tanta sofferenza, che solo la certezza della fede può in qualche misura attutire, anche se non del tutto”. “Perché la perdita – ha proseguito – resta e grava giorno dopo giorno su chi ne fa esperienza”. Ma “le tenebre anche più fitte non scoraggiano però chi ha fede nel Signore”, ha evidenziato, richiamando il fatto che “Egli ha voluto unire la sua vita alla nostra, la sua morte alla nostra, affinché fossimo partecipi della sua risurrezione”.
“Di questa fede – ha continuato Nosiglia – Maria si è nutrita e l’ha professata con serenità e convinzione profonda; l’ha vissuta con coerenza e totale adesione alla volontà di Dio, anche in questi ultimi tempi di grave malattia e persino in questi ultimi giorni, prima di morire”.
Oltre a ricordare l’esperienza del Sermig, l’arcivescovo ha sottolineato che “Maria è stata per tutti una maestra di vita vera e concreta, di coraggio e determinazione, nei momenti che esigevano impegno e abbandono fiducioso nelle mani della Provvidenza di Dio. Per questo, diciamo con riconoscenza: Signore, non ti chiediamo perché ce l’hai tolta, ma ti ringraziamo perché ce l’hai donata”. A lei, ha concluso Nosiglia, “rivolgiamo la nostra preghiera, perché ora vicina al Signore può vedere meglio di noi quanto è necessario fare, per sostenere i suoi cari e potenziare l’efficace opera del Sermig, secondo quello che è il volere di Dio”.