Papa in Bulgaria: alla comunità cattolica, “per amare qualcuno non c’è bisogno di chiedergli il curriculum vitae”. “Dalla cultura dell’aggettivo alla realtà del sostantivo”

“Gli uomini di Dio sono quelli che hanno imparato a vedere, confidare, scoprire e lasciarsi guidare dalla forza della risurrezione. Riconoscono, sì, che esistono situazioni o momenti dolorosi e particolarmente ingiusti, ma non restano con le mani in mano, intimoriti o, peggio, alimentando un clima di incredulità, malessere o fastidio, perché questo non fa che nuocere all’anima, indebolendo la speranza e impedendo ogni possibile soluzione. Gli uomini e le donne di Dio sono coloro che hanno il coraggio di fare il primo passo e cercano creativamente di porsi in prima linea testimoniando che l’Amore non è morto, ma ha vinto ogni ostacolo. Si mettono in gioco perché hanno imparato che, in Gesù, Dio stesso si è messo in gioco. Ha messo in gioco la propria carne perché nessuno possa sentirsi solo o abbandonato”. Lo ha detto Papa Francesco durante l’incontro con la comunità cattolica nella Chiesa di San Michele Arcangelo a Rakovsky. “Per amare qualcuno non c’è bisogno di chiedergli il curriculum vitae; l’amore precede, si anticipa. Perché è gratuito”, ha proseguito il Santo Padre ricordando l’incontro avvenuto nel corso della mattina con i profughi del campo di Vrazhedebna: “In questo Centro della Caritas sono molti i cristiani che hanno imparato a vedere con gli stessi occhi del Signore, che non si sofferma sugli aggettivi, ma cerca e attende ciascuno con occhi di Padre. Siamo caduti nella cultura dell’aggettivo, ma Dio non vuole questo. Dobbiamo passare dalla cultura dell’aggettivo alla realtà del sostantivo. Vedere con gli occhi della fede è l’invito a non passare la vita affibbiando etichette, classificando chi è degno di amore e chi no, ma a cercare di creare le condizioni perché ogni persona possa sentirsi amata, soprattutto quelle che si sentono dimenticate da Dio perché sono dimenticate dai loro fratelli. Chi ama non perde tempo a piangersi addosso, ma vede sempre qualcosa di concreto che può fare”. “Il Signore è il primo a non essere pessimista e continuamente cerca di aprire per tutti noi vie di Risurrezione. Che bello quando le nostre comunità sono cantieri di speranza!”, ha aggiunto il Papa.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Riepilogo

Informativa sulla Privacy