Formazione e lavoro: Rapporto Giovani 2019, “Italia ancora in difficoltà ad incoraggiare un ruolo attivo e positivo delle nuove generazioni”

L’Italia sta entrando nella terza decade di questo secolo rimanendo una delle economie avanzate con maggiori difficoltà ad incoraggiare un ruolo attivo e positivo delle nuove generazioni. Più comune risulta – rispetto ai coetanei europei con pari titolo di studio – la condizione di sottoccupazione, sotto inquadramento e bassa remunerazione. Più alto è inoltre il rischio di trovarsi intrappolati nella condizione di “neet”. È quanto emerge dal volume “La condizione giovanile In Italia. Rapporto Giovani 2019” (Il Mulino) curato dall’Istituto Toniolo con il sostegno della Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo in uscita nelle librerie italiane.
“La chiave di lettura di questa edizione – spiega Alessandro Rosina, coordinatore scientifico del Rapporto Giovani – è quella del presente, che può essere considerato come tempo di attesa inoperosa che qualcosa accada nella propria vita, come tempo di piacere, svago e interazione con gli altri, come tempo di scelte che impegnano positivamente verso il futuro personale e collettivo. Sono soprattutto tali scelte a risultare deboli oggi nei percorsi di vita di troppi giovani italiani”.
Il nuovo Rapporto Giovani evidenzia come l’impatto della povertà educativa sulle traiettorie di vita dei giovani risulti un fattore determinante nel successo della transizione scuola-lavoro e all’interno del più generale processo di entrata nella vita adulta, deteriorando condizioni di benessere generale e partecipazione sociale.

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