Diocesi: mons. Perego (Ferrara), “la bellezza è un’esistenza per gli altri nel dono quotidiano della vita”

“L’incontro con il Signore, il Crocifisso, in particolare nei poveri, ha generato un movimento straordinario di relazioni che ha raggiunto ogni parte del mondo, incontrando culture e religioni diverse: un movimento fondato solo sulla bellezza del rapporto con Dio, con gli altri e con il creato. È questa la povertà, la minorità francescana. Ed è questo l’amore cristiano”. Lo ha detto l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, mons. Gian Carlo Perego, nell’omelia pronunciata ieri nella basilica di San Francesco, a Ferrara, durante la Messa in occasione del festival “Francescana…mente”. “Un mondo che soffoca l’amore soffoca anche la bellezza: la bellezza dell’altro, del sacramento del fratello, la bellezza del creato, la bellezza di ogni cosa generata e creata”, ha aggiunto il presule. Indicando “la forma della testimonianza cristiana dopo Pasqua”, mons. Perego ha evidenziato che “quando si è scoperta la bellezza assoluta, il Sommo amore, non si può che dare la vita, non si può che scegliere la forma del servizio, del dono, dell’amore a Dio”. Nelle parole dell’arcivescovo, la convinzione che “la ricerca della bellezza per un cristiano significa anzitutto la scoperta dell’altro: bellezza è diversità”. “Bellezza significa anche guardare il creato come un dono. Bellezza è anche ciò che è frutto della generazione, il figlio, e della creazione dell’uomo, in particolare le creazioni artistiche – ha concluso –. La bellezza è un’esistenza per gli altri, nel dono della vita quotidianamente offerta per amore”.

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