Le Marche, terra di origine del cardinal Pietro Gasparri, rappresentano una significativa zona di pregio per i beni culturali, anche se fortemente colpita dall’ultimo terremoto. A parlarne, durante il convegno sulla memoria del cardinale a 90 anni dalla firma dei Patti Lateranensi, è stato lo storico dell’arte Claudio Strinati. “In quella regione che chiamiamo oggi Marche – ha spiegato -, si creò uno spirito rinascimentale, in equilibrio fra la ricerca teologica e il laicismo. Il terremoto ha gravemente impoverito il patrimonio. Non è detto che Gasparri fosse un intenditore di belle arti, ma il clima in cui è cresciuto era questo. Lo stesso che nella sua gioventù visse Raffaello di Urbino che quando fu chiamato a Roma si ispirò al laicismo della sua città. Pensate agli affreschi di Raffaello nelle stanze della segnatura in Vaticano: quelle opere esprimono lo spirito con cui la figura del cardinal Gasparri si è formato. Non c’è dubbio che il mirabile equilibrio della cultura laicistica e religiosa abbia fatto da sostrato alla sua azione”. Riguardo al terremoto del 2016 che ha colpito la zona di origine del cardinale, lo storico ha aggiunto: “Le immagini di disastro non devono farci dimenticare che la ricostruzione avanza. Per Notre Dame subito i magnati hanno messo a disposizione dei finanziamenti. Per Camerino non mi risulta. Camerino, sebbene sia una capitale delle belle arti, è lontana – ha concluso – e se allontaniamo gli uffici accorpando la sovrintendenza con quella dell’Umbria la allontaniamo ancora di più”.