Papa in Romania: messa cattedrale cattolica, “uscire dalle nostre chiusure e dai nostri particolarismi”

“La giovane va incontro all’anziana cercando le radici e l’anziana rinasce e profetizza sulla giovane donandole futuro”. È l’incontro tra Maria ed Elisabetta, nelle parole pronunciate dal Papa durante l’omelia della Messa celebrata nella cattedrale cattolica di San Giuseppe a Bucarest. “Così, giovani e anziani si incontrano, si abbracciano e sono capaci di risvegliare ognuno il meglio dell’altro”, ha detto Francesco tornando su un tema a lui caro, quello del rapporto tra le generazioni: “È il miracolo suscitato dalla cultura dell’incontro, dove nessuno è scartato né etichettato, al contrario, dove tutti sono ricercati, perché necessari, per far trasparire il Volto del Signore. Non hanno paura di camminare insieme e, quando questo succede, Dio arriva e compie prodigi nel suo popolo. Perché è lo Spirito Santo Colui che ci incoraggia a uscire da noi stessi, dalle nostre chiusure e dai nostri particolarismi, per insegnarci a guardare oltre le apparenze e regalarci la possibilità di dire bene degli altri – ‘benedirli’ – specialmente di tanti nostri fratelli che sono rimasti esposti alle intemperie, privati forse non solo di un tetto o di un po’ di pane, ma dell’amicizia e del calore di una comunità che li abbracci, che li protegga e che li accolga”. È la “cultura dell’incontro”, ha ribadito il Papa, “che spinge noi cristiani a sperimentare il miracolo della maternità della Chiesa che cerca, difende e unisce i suoi figli. Nella Chiesa, quando riti diversi si incontrano, quando a venire prima non sono le proprie appartenenze, il proprio gruppo o la propria etnia, ma il popolo che insieme sa lodare Dio, allora avvengono grandi cose. Diciamolo con forza: beato chi crede e ha il coraggio di creare incontro e comunione”.

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