Gli “aumenti della spesa pubblica o riduzioni di entrate vanno però inseriti in un quadro che ne garantisca la sostenibilità finanziaria e ne precisi intenti, priorità e fonti di finanziamento. Lo ha affermato questa mattina il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nelle considerazioni finali della Relazione annuale 2018. Visco ha precisato che “affinché il bilancio pubblico possa contribuire a un aumento duraturo del tasso di crescita del prodotto servono interventi profondi sulla composizione della spesa e delle entrate. Uno spazio più ampio andrebbe destinato, più che a sussidi e trasferimenti, ai programmi maggiormente in grado di stimolare l’attività economica. Questi andrebbero accompagnati da misure volte al contenimento delle distorsioni indotte dalla tassazione, in particolare nel mercato del lavoro, e a potenziare l’azione di contrasto all’evasione”. Secondo il governatore, “la riduzione della capacità produttiva connessa con gli andamenti demografici va contrastata con aumenti decisi nella partecipazione al lavoro e nella produttività”. “L’immigrazione – ha spiegato – può dare un contributo alla capacità produttiva del Paese, ma vanno affrontate le difficoltà che incontriamo nell’attirare lavoratori a elevata qualificazione così come nell’integrazione e nella formazione di chi proviene da altri Paesi”. Visco ha precisato che “la produttività e la capacità imprenditoriale risentono inoltre negativamente del progressivo aumento delle quote di giovani e di laureati che ogni anno lasciano l’Italia, riflesso dei ritardi strutturali dell’economia”. E poi “l’Italia ha risposto con ritardo alla rivoluzione tecnologica” e di ciò “ne ha risentito marcatamente la crescita economica”.