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Elezioni europee: Weber (Ppe), “la democrazia è viva”. No ad “alcun compromesso con partiti che non credono nell’Ue”

foto SIR/Marco Calvarese

(Bruxelles) “La democrazia è viva”: questo secondo Manfred Weber, leader del Partito popolare europeo e in corsa per la carica di presidente della Commissione, il messaggio dell’affluenza al 50,5% alle elezioni europee. “Perdiamo seggi ma siamo contenti di essere ancora il gruppo più grande in Parlamento”, ha detto Weber a commento del fatto che nella nuova legislatura sarebbero 178 gli eurodeputati che, secondo i primi risultati, siederebbero per il centro “che si è contratto” (erano 217). Senza possibilità di raggiungere la maggioranza con la vecchia coalizione con i Socialdemocratici, Weber ha affermato che “inviteremo a parlare dei contenuti per definire il mandato per i prossimi cinque anni”, ma con decisione ha asserito che “non c’è spazio per alcun compromesso con partiti che non credono nell’Ue”. Non ha taciuto la “sorpresa” per l’esito, ma ha invitato a una “prospettiva ottimista” per “mostrare che possiamo fare molto se stiamo insieme”. “Stabilità” e “Commissione del popolo”, le idee guida ribadite da Weber. A un giornalista che chiedeva del destino del partito di Orbàn, Weber ha risposto: “dobbiamo unire coloro che credono nel futuro dell’Ue”.