Pasqua

Diocesi: mons. Caiazzo (Matera), “pace e amore le due ali del cristiano”

“Due desideri profondi sono incisi nel cuore dell’uomo: amore e pace! Desideri che, proprio perché profondamente segnati nell’intimo, spesso non vengono realizzati in pieno perché l’idea di amore e di pace annunciata non rispecchia la loro vera essenza”. Lo scrive l’arcivescovo di Matera-Irsina mons. Antonio Giuseppe Caiazzo nella sua meditazione per la sesta domenica di Pasqua. Segnalando che “viviamo un tempo in cui c’è assenza di amore e di pace”, il presule evidenzia che “l’amore è ridotto a mero sentimento, attrazione fisica, dalla durata limitata”. “La pace è intesa solo come mancanza di guerra. Invece amore e pace si integrano: l’una genera l’altra e ognuna delle due non può fare a meno dell’altra”. Nelle sue parole il bisogno di “imparare, di essere istruiti, non concettualmente ma nell’esperienza di contatto con il divino”. “E così l’umano, toccato dallo Spirito Santo, è da Lui abitato e riportato a vivere nella pace interiore con se stesso, con gli altri, con la storia”. Mons. Caiazzo considera “una pace senza firme, senza trattati o armistizi, senza confini o spartizioni di beni e territori”, “la pace con la vita, con il creato, con Dio”. “È la pace che ci dà Gesù, molto diversa da quella che ci propone e ci dà il mondo. È la pace che, nonostante le contrarietà della vita, non si spegnerà mai e che ci donerà la forza di reagire con determinazione e coraggio di fronte alle sconfitte e alla prove della vita”. Infine, il nesso tra “pace e amore”, che l’arcivescovo considera “le ali del cristiano”. “Ognuna delle due genera l’altra e insieme fecondano l’umanità redenta dal sacrificio di Cristo Gesù”.