Omelia

Santa Maria Ausiliatrice: mons. Nosiglia (Torino), “aprire vie di convivenza sociale pacifica e solidale”

“Ritrovare nelle comuni radici cristiane la forza spirituale della fede in Cristo e la morale dell’amore, per superare le contrapposizioni e le tensioni di questo nostro tempo”. Lo ha auspicato l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, nel suo saluto finale alla processione di Maria Ausiliatrice nella basilica dedicatale. “Ricercare insieme le soluzioni più concrete e appropriate, che aprano le vie di una convivenza sociale pacifica e solidale”, è l’auspicio del presule che ha citato l’esortazione postsinodale Christus vivit. “Maria ha saputo osare e fidarsi fino in fondo di Dio e della sua chiamata, ha scommesso su questa chiamata e se ne è resa responsabile. Ha rischiato la sua giovane vita, aveva già deciso un suo progetto con Giuseppe e l’ha cambiato radicalmente”. Da lei l’insegnamento a “fidarci di Dio e ad accogliere il suo progetto su di noi senza troppe titubanze e paure del domani”. “Maria non ha avuto una strada facile, ha dovuto affrontare momenti dolorosi e difficili fin dall’inizio”, ha affermato mons. Nosiglia. L’arcivescovo ha indicato in Maria “la grande custode della speranza”: “da lei impariamo a essere tenaci nel perseguire il cammino e tendere alla meta che Dio ci indica”. “Per questo, Maria ci insegna a non perderci d’animo e a resistere ai dubbi e alle debolezze che pure ci portiamo nel cuore. In lei e con lei la luce della fede e della speranza non si spegne nei nostri cuori e possiamo affrontare con serenità ogni avversità”.