Lettera a Mattarella

Strage di Capaci: ragazzi Terra dei fuochi, “la storia di questi uomini normali e meravigliosi ci dà coraggio e ci guida”

“Siamo i ragazzi della Terra dei fuochi. Ma ormai i veri fuochi di questa Terra siamo noi. Fuochi che ardono della voglia di vivere la propria vita e di viverla nella propria Terra”. Lo ha scritto, ieri, nell’anniversario della strage di Capaci, il Parlamento studentesco territoriale di “A Piccoli Passi” al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“Ci stiamo educando, nelle nostre comunità scolastiche, con i nostri insegnanti, con le nostre famiglie a scoprire e vivere la bellezza della nostra Terra, la bellezza del nostro Paese”, spiegano i ragazzi.
“Abbiamo capito che la libertà non è un dono per sempre, va difesa e riguadagnata ogni giorno – proseguono gli studenti -. Abbiamo visto nella storia siciliana degli anni ’80 e ’90 la frontiera in cui si è combattuta una battaglia fondamentale per salvare le nostre libertà, per riaffermare la dignità della Nazione. Quella battaglia è stata vinta grazie all’intelligenza, all’appassionato impegno, al senso dello Stato di uomini a noi ormai cari come persone di famiglia”.
“Erano in genere uomini del Sud, ma non solo; ricordiamo con tanto affetto e ammirazione Carlo Alberto Dalla Chiesa. E ricordiamo quando il mafioso Buscetta si aprì alla collaborazione con Giovanni Falcone, dicendo che solo allora poteva collaborare, perché finalmente, in quel magistrato, aveva incontrato lo Stato italiano – aggiungono i ragazzi -. Tutto ciò ci è arrivato soprattutto come una storia d’amore. Una storia di cui siamo fieri, che ci dà coraggio e che ci guida. Abbiamo capito tante cose mettendoci sulle tracce di questi uomini normali e meravigliosi al tempo stesso. Uomini veri, che ci accompagnano nella nostra crescita”.
Gli studenti ammetto: “Oggi non capiamo quello che sta accadendo. Una nostra rappresentanza è a Palermo. Al loro rientro non credo che potranno aiutarci a capire. Ci appelliamo al senso di responsabilità di tutti. A tutti chiediamo di riconsiderare la situazione comprendendo quanto per noi è e resterà importante il 23 maggio. Ci sono difficoltà a dialogare, a comprendere le reciproche ragioni? Si faccia uno sforzo, perché davvero non è tollerabile quello che ci arriva”.
Poi l’impegno: “Noi promettiamo di assumerci maggiori responsabilità per gli anni a venire. A tutti i ragazzi d’Italia chiediamo di guardare le cose con occhi sempre più attenti e con il coraggio di partecipare sempre più attivamente alla storia che si scrive ogni giorno. Quella storia ci appartiene. La prossima tocca a noi. Il futuro comincia oggi”.