Africa

Guinea: Caritas Italiana, un dossier su “corruzione, interessi economici e migrazione” nel 4° anniversario della “Laudato si'”

Nel quarto anniversario della “Laudato si’”, nel dossier “Corruzione: ecologia umana lacerata”, Caritas Italiana analizza l’intreccio tra corruzione, interessi economici e migrazione, attraverso il caso della Guinea, Paese ricco di risorse, ma con alti tassi di povertà e di corruzione. “La corruzione rappresenta in effetti uno dei fattori di spinta della migrazione dalla Guinea, da cui parte un numero crescente di migranti, molti minori, rilevati lungo la rotta verso il Nord Africa e l’ Europa – avverte la Caritas -. Se i danni materiali della corruzione sono enormi, ancora più deleteri sono quelli immateriali: disuguaglianze, ingiustizie, decadimento del senso civico e, soprattutto, la rottura del legame di fiducia con istituzioni e comunità del proprio Paese”. L’obiettivo del dossier è “scandagliare il ruolo che la corruzione gioca sullo sviluppo non inclusivo, il contesto storico e politico in cui si propaga, le cause e le forme specifiche, le complicazioni etniche, le ramificate responsabilità internazionali, l’impatto sulla quotidianità, tutti fattori alla base della scelta di partire”.
Dalle Chiese africane, come si legge nel dossier, arrivano proposte concrete di contrasto alla corruzione a ogni stadio del suo sviluppo: dalle profonde radici sociali che la causano alle sue manifestazioni politiche, fino ai suoi molteplici effetti, a partire proprio dal fenomeno migratorio.
In particolare “nel 2019 Caritas Guinea ha avviato un articolato progetto triennale per contrastare le cause della migrazione nelle diocesi di Conakry, Kankan e N’Zérékoré. L’intervento ha un duplice obiettivo: da un lato, combattere la disoccupazione attraverso l’aiuto a circa 400 giovani nell’ambito della formazione professionale e dell’agricoltura; dall’altro, una diffusa campagna di sensibilizzazione sui rischi della migrazione che accompagnerà le attività del progetto per tre anni”.
L’iniziativa fa parte di un più ampio impegno regionale nel campo della mobilità umana in Africa occidentale, Sahel e Nord Africa, promosso grazie alla campagna della Cei “Liberi di partire, liberi di restare”, che vede anche la partecipazione di Caritas Italiana.
Un impegno che segue la rotta dei migranti dai Paesi di origine sino alle coste del Nord Africa per affermare la libertà di partire che non nega la libertà e il diritto di restare o ritornare nella propria terra.