Iniziative

Giornalismo: Roma, il 30 maggio alla Lumsa consegna del premio “Alessandra Bisceglia per la comunicazione sociale”

Si terrà il 30 maggio a Roma, presso l’Università Lumsa, la cerimonia di consegna del premio giornalistico “Alessandra Bisceglia per la comunicazione sociale”, promosso dalla Fondazione “W Ale Onlus” in memoria della giornalista Alessandra Bisceglia, giunto quest’anno alla terza edizione. Durante l’incontro – dalle ore 16.30 e aperto fra gli altri dal rettore dell’Ateneo Francesco Bonini e da Lorenza Lei, presidente onorario della Fondazione – si svolgerà la tavola rotonda “Malattie: le parole giuste” a cui partecipano importanti rappresentanti del mondo della comunicazione, della comunicazione sociale e del giornalismo. Dopo le testimonianze di Gioia Di Biagio, artista colpita dalla sindrome di Ehlers Danlos e Pamela Pompei, regista e autrice del docufilm “Attraverso te, storie di Siblings”, interverranno fra gli altri Fabio Zavattaro (direttore scientifico del Master in Giornalismo della Lumsa),  Vincenzo Morgante (direttore TV2000), Paolo Ruffini (prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede), Marco Tarquinio (direttore di Avvenire). A seguire la consegna di premi e riconoscimenti ai 9 vincitori delle 3 categorie in concorso: “Agenzie e Stampa”, “Radio-Televisiva”, “Web”, tra cui un premio in denaro di mille euro ai primi classificati. Verrà inoltre consegnato un riconoscimento speciale alle testate distintesi nell’informazione sulle patologie rare. Concluderà l’evento Serena Bisceglia, presidente della Fondazione. Il premio, realizzato per iniziativa della Fondazione Alessandra Bisceglia W Ale Onlus e della Lumsa di Roma, in collaborazione con l’Ong, il Vicariato di Roma e l’Istituto superiore di sanità, è stato istituito a memoria del coraggio e dell’iniziativa di Alessandra, nell’intento di riconoscere e stimolare l’impegno di giovani che si apprestano alla professione di giornalisti e di studenti delle scuole di giornalismo riconosciute dall’Ordine, per la diffusione e lo sviluppo di una cultura della solidarietà e dell’integrazione delle persone diversamente abili, con particolare attenzione all’equità nell’accesso alla cura.