“Vogliamo una Europa sociale che non non lasci indietro nessuno, inclusiva ed accogliente”, con “le persone al centro di tutte le politiche” e il rispetto della “dignità umana e la protezione dei diritti umani fondamentali”: lo afferma una nota di Caritas Europa, riunita oggi a Roma per l’annuale Conferenza regionale delle 49 organizzazioni di 46 Paesi europei. “Promuovere la speranza è fondamentale per la rete europea delle Caritas – ha detto la neo segretaria generale Maria Nyman, che ha preso il posto del segretario uscente Jorge Nuño Mayer -. Mai come ora, dalla creazione del Consiglio d’Europa e dell’Unione europea, abbiamo bisogno di credere ed impegnarci nei valori della democrazia, sostenibilità, uguaglianza, giustizia sociale e solidarietà in tutto il mondo. Caritas continuerà ad ascoltare e a lavorare con le persone bisognose per raggiungere cambiamenti strutturali e promuovere la dignità umana”. Caritas Europa si dice molto preoccupata per “le tendenze globali a livello sociale, economica e di polarizzazione politica”. “Pesante sfiducia nelle istituzioni – osserva -, aumento della paura nelle società e delle pratiche che contribuiscono all’esclusione e alle disuguaglianze hanno un impatto devastante sulle vite delle persone. Chiediamo ai leader europei di assumere la loro piena responsabilità nel porre fine a questi trends, mentre Caritas continuerà a fare la sua parte”. La richiesta è di una Europa “inclusiva”, nella quale “le persone povere e l’esclusione sociale siano prese in carico con robuste politiche che non solo le proteggano ma le aiutino anche a crescere, contribuendo al bene comune”. Una Europa “accogliente”, nella quale “migranti e comunità ospitanti lavorino insieme”: “Crediamo che questa collaborazione dovrebbe essere radicata nel riconoscimento del contributo dei migranti e della comunità ospitanti alla società”.