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Economia: Istess, un dibattito giovedì su “Nuove Vie della Seta e il ruolo dell’Italia”

La Nuova Via della Seta quali vantaggi offre all’Italia? Può essere il progetto rischioso per il Made in Italy? E, anche per l’Europa, può comportare rischi di una nuova egemonia economica e politica, ora che gli Stati Uniti di Trump stanno attuando la politica di contenimento nei confronti della Cina e di affermazione dell’America first? Si può credere con sicurezza alle dichiarazioni del governo cinese che ripetono con determinazione che non si tratterà di “occupazione” ma solo di felice “opportunità” di crescita per tutti gli Stati che aderiranno all’accordo? Sono alcune delle domande a cui cerca di rispondere l’Istituto di studi teologici e storico-sociali (Istess) di Terni, con il dibattito, promosso il 23 maggio, alle 17,45, al Cenacolo San Marco, con l’intento di offrire anche un’occasione utile per un voto più consapevole alle elezioni europee di domenica.
Lo spunto dell’incontro è dato dal saggio “Le Nuove Vie della Seta e il ruolo dell’Italia”, curato da Matteo Bressan e Domitilla Savignoni (edito da Pacini Economia). Faranno da apripista agli interventi del pubblico, l’esperto di marketing Edoardo Desiderio e la direttrice dell’Istess Stefania Parisi. I curatori del saggio da anni si occupano di questioni internazionali: Matteo Bressan è analista del Nato Defense College Foundation e docente di Relazioni internazionali alla Lumsa, nonché autore di numerosi studi sul tema e Domitilla Savignoni è giornalista del Tg5 e docente presso la Società italiana di organizzazione internazionale.