Dipendenze

Droga: Bravi (Regione Umbria), “garantire servizi Rdd su tutto il territorio e in carcere. Integrarli con servizi per le dipendenze”

Il Dpcm 12/1/2017 inserisce gli interventi di Riduzione del danno (Rdd) per le persone con dipendenze patologiche o abuso patologico di sostanze nei nuovi Lea, “e questo significa il riconoscimento normativo di un diritto all’interno di una visione universalistica della sanità in Italia”, ma “il primo limite della norma è che sulla carta è così ma non lo è nella pratica”. Lo chiarisce Angela Bravi (Regione Umbria), intervenendo al seminario sul tema in corso a Roma. I Lea rientrano nella gestione generale della tutela della salute definita dal Titolo V della Costituzione come materia concorrente: in questo scenario le Regioni “si occupano di organizzazione dei servizi Rdd, standard e accreditamento. Sono insomma chiamate a definire le modalità di applicazione dei Lea e adottare specifiche linee di indirizzo”, spiega Bravi sottolineando però le disomogeneità territoriali. “Molti territori sono ad oggi sprovvisti di servizi di Rdd; in carcere addirittura sono del tutto assenti”. Quali i compiti delle Regioni? “Le singole Regioni – spiega – devono definire per il proprio territorio le modalità di applicazione dei Lea, e in particolare le prestazioni incluse nell’ambito di attività della Rdd, gli standard di attuazione di servizi ed interventi e le risorse dedicate, i requisiti e le procedure per l’autorizzazione all’accreditamento dei servizi Rdd”. Il Piemonte ha appena adottato una deliberazione di Giunta regionale in materia costituendo un apripista. Per evitare un’eccessiva differenziazione fra i territori si è costituito anni fa un Gruppo interregionale dipendenze, gruppo tecnico che supporta la Commissione Salute (che comprende gli assessori alla salute regionali e provinciali), coordinato dallo scorso marzo dalla Regione Umbria. Da allora, conclude Bravi, “ha riattivato rapporti di collaborazione allentati negli anni con il Dipartimento politiche antidroga, l’Iss, il ministero della Salute e sta procedendo alla definizione di un piano di lavoro”. Tra le priorità “garantire i servizi di Rdd su tutto il territorio ed anche in carcere ed integrarli con tutti i servizi per le dipendenze”