Ricostruzione

Terremoto Centro Italia: don Ciotti ad Amatrice, “politica si dia una mossa. Non prolungare l’agonia di queste persone”

“Queste persone si portano dietro enormi ferite, inferte dalle perdite delle persone care, delle case, del lavoro, dei riferimenti. Se si prosegue con questa stasi queste ferite rischiano di non sanarsi, ma anzi di riaprirsi continuamente: la politica deve impegnarsi con volontà, chiarezza e trasparenza, per non annullare ulteriormente la dignità e le speranze di queste popolazioni”. Lo ha detto don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera, che oggi si è recato in visita ad Accumoli, Amatrice e Cittareale per incontrare istituzioni e abitanti dei luoghi terremotati. Un visita privata – riferisce il settimanale diocesano di Rieti, “Frontiera” – nella quale è stato accompagnato dal vescovo di Rieti, mons. Domenico Pompili. I due sono amici di vecchia data. “Più che una visita il mio voleva essere piuttosto un incontro, vissuto in silenzio, in ascolto delle persone”, ha detto don Ciotti che ha incontrato i sindaci, ma soprattutto ha voluto sentire “le percezioni delle persone e guardarle negli occhi. Cosa mi hanno detto? Cosa piuttosto non mi hanno detto. Non sempre si parla, ma le cose si comprendono dai loro sguardi, dalle loro strette di mano. Percepisci la loro sofferenza, ma percepisci anche le loro illusioni, le loro false speranze, quelle che la politica ha dato loro, senza mantenerle ancora”.

Il sacerdote ha visitato le scuole superiori di Amatrice e parlato di giustizia sociale: “La giustizia sociale, quella fatta dalla vita delle persone! Occorre trovare i mezzi per fare in modo che la legalità si trasformi in giustizia sociale, perché la legalità è uno strumento, è il fine, non il mezzo per raggiungere quest’obiettivo”. Non sono mancate, riferisce il settimanale diocesano, le stoccate alla politica, alla burocrazia, al sistema troppo cavilloso che si inceppa e impedisce i processi di ricostruzione. “La politica – sono parole di don Ciotti – non deve dimenticare la parola urgente, si deve dare una mossa, i tempi non si possono allungare ma si devono necessariamente accorciare, non si può prolungare l’agonia di queste persone che non hanno certo bisogno di illusioni in questo momento, ma di certezze. Vado via ma non vado via – ha dichiarato prima di ripartire – resto con il tempo e con il cuore, e continuerò a fare da pungolo perché le speranze di queste persone non vengano ancora alimentate a vuoto”.