Relazione

State of the Union: Moavero (min. Esteri), cinque proposte per “dare all’Ue una struttura più federale”

Con cinque proposte concrete si è concluso l’intervento del ministro degli esteri italiano Enzo Moavero Milanesi stamane alla conferenza “The State of the Union”. Per il ministro, chiamato a parlare di “democrazia del XXI secolo in Europa”, occorre “dare all’Ue una struttura più federale” e per raggiungere questo ha indicato alcune strade: occorre innanzitutto “attribuire al Parlamento europeo l’iniziativa legislativa”: “Non possiamo immaginare né capire che il parlamento che noi eleggiamo non abbia questa capacità di iniziativa”, ha affermato Moavero, spiegando come un “accordo inter-istituzionale” potrebbe permettere che i gruppi, gli eurodeputati possano proporre leggi, condividendo questo compito con la Commissione. In secondo luogo, “serve una Commissione che rappresenti gli Stati ma corrisponda anche alla configurazione politica del parlamento” eletto democraticamente dai cittadini. La terza proposta riguarda il bilancio dell’Ue che deve essere “più ambizioso” in modo da “dotarci dei mezzi necessari per portare avanti quello che i cittadini ci chiedono”. Moavero ha indicato come strumenti per accrescere il bilancio senza pesare ulteriormente sui contribuenti l’emissione di obbligazioni o ancora la definizione di “tasse federali” che contrastino l’evasione fiscale delle grandi compagnie, come i giganti del web o per colpire i grandi inquinatori. Moavero ha chiesto poi che sia adottata una politica comune sulle migrazioni efficace anche per i Paesi da cui provengono. “Ci sono basi legali per questo nei trattati: l’art 78-79 nel trattato sul funzionamento dell’Ue” lo rendono possibile e “per questo chiediamo proposte legislative che ci consentano di creare una vera politica europea sulle migrazioni. I cittadini lo chiedono”. L’ultima proposta del ministro è che le decisioni europee nell’ambito della politica estera e di sicurezza siano prese a maggioranza, non all’unanimità, come avviene oggi: “Non servono modifiche ai trattati per raggiungere questo”, ha affermato il ministro.