Acqua

Clima: in Italia c’è ancora il pericolo siccità. Vincenzi (Anbi), “dotare il Paese di nuove infrastrutture idriche”

In Italia il pericolo siccità, nonostante le piogge, non è ancora scongiurato del tutto. Lo dice l’Associazione nazionale dei Consorzi di Gestione e tutela del territorio e delle acque irrigue (Anbi) che in una nota spiega: “Il rischio siccità non è definitivamente superato”.
“Pioggia e neve dei giorni scorsi – viene precisato da Francesco Vincenzi, presidente di Anbi –, stanno tranquillizzando sullo stato delle riserve idriche anche nelle regioni settentrionali del Paese, confermando, però, l’urgenza di dotare il Paese di nuove infrastrutture idriche per fare fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici. La neve caduta abbondantemente sui rilievi si scioglierà, infatti, repentinamente con l’arrivo dei primi caldi di una stagione annunciata torrida, riversando una grande quantità d’acqua verso valle e che dovrà essere gestita con esperienza dai Consorzi di bonifica per evitare rischi alluvionali. Sarà, per altro, una ricchezza, che si disperderà in gran parte nel mare, considerando che, ad oggi, in Italia, riusciamo a trattenere solo l’11% dell’acqua piovana”.
Dal punto di vista geografico, precisa poi Anbi, viene rilevato come “i grandi laghi del Nord Italia siano tutti sopra le medie stagionali, al pari del fiume Po, la cui portata cresce con l’avvicinarsi verso la foce a testimonianza delle piogge, cadute soprattutto nell’Italia nord orientale”. Scendendo in Centro Italia, “mancano 12 milioni di metri cubi d’acqua, rispetto alla media del periodo, nel lago di Cingoli nelle Marche, mentre il lago di Bracciano, nel Lazio, è 141,5 cm sotto lo zero idrometrico. Resta positiva la situazione nelle regioni meridionali ed insulari con l’unica eccezione della Basilicata, dove mancano all’appello circa 16 milioni di metri cubi, dovuti ai minori livelli dei bacini Pertusillo e Camastra”.
Rimane tuttavia il problema di fondo inerente le infrastrutture idriche. “L’attuale, confortante situazione non deve far ritenere superato l’allerta sullo stato delle risorse idriche”, dice infatti Massimo Gargano, direttore generale di Anbi, che aggiunge: “Se, infatti, non dovessero più esserci significative precipitazioni nelle prossime settimane, prima di luglio saremmo di nuovo in emergenza siccità”.