Beatificazione

Guadalupe Ortiz de Landazuri: card. Becciu, “docile strumento nelle mani di Dio”

“Non aveva nessun interesse se non quello di essere docile strumento nelle mani di Dio”. Così il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, card. Angelo Becciu, ha indicato all’assemblea presente a Madrid la figura della prima laica dell’Opus Dei nell’omelia della cerimonia di beatificazione. Il porporato ha indicato la nuova beata come modello “di come attingere la luce che è Cristo e di come trasmetterla ai fratelli”. “Abbiamo un compito – ha affermato il card. Becciu –, una responsabilità che deriva dal dono ricevuto: tramandare questa luce e farla risplendere davanti agli uomini”. Poi, soffermandosi sulla “grandezza di questa donna toccata dalla Grazia e illuminata dall’incontro con il fondatore dell’Opus Dei”, il cardinale l’ha indicata nella capacità di “trasformare in preghiera tutto ciò che faceva”. “È preghiera, dunque, la Croce che conosce molto presto nella sua vita; è preghiera la formazione delle nuove leve; è preghiera la perseveranza, la sobrietà, la penitenza”. Una vita “saldamente radicata al Vangelo” quella della nuova beata. La sua “marcia in più” riconosciuta dal cardinale: “il proposito di farsi Santa” e “sulla scia della spiritualità dell’Opus Dei”. Infine, l’attenzione del card. Becciu sul suo stile di vita, che “ci porta a fidarci di Dio e a sentirci espressione della sua volontà in ogni momento”. “Ci insegna quanto sia bello possedere capacità di ascolto e atteggiamento sempre gioioso anche nelle situazioni più dolorose”.