Ambiente

Sinodo per l’Amazzonia: Romero e Mora, “formare gli operatori pastorali e valorizzare il ruolo della donna”

Formare gli operatori pastorali e valorizzare il ruolo della donna. Sono due priorità per la Chiesa in Amazzonia, secondo quanto hanno riferito padre David Romero, missionario in Amazzonia, e padre Pablo Mora Mendonza, officiale della Segreteria generale del Sinodo per l’Amazzonia, durante il Convegno in corso alla Pontificia Università Gregoriana in vista dell’appuntamento di ottobre. “Sensibilizzare tutta la società in difesa della nostra casa comune, per porre un argine alla voracità delle imprese che ne minacciano la biodiversità”. Così padre Romero ha sintetizzato l’obiettivo del Sinodo, in programma dal 6 al 27 ottobre. “Al paradigma tecnocratico – la proposta del missionario – bisogna sostituire il paradigma biocentrico, dove al centro c’è la vita dell’uomo”. Di qui la necessità della formazione permanente degli operatori pastorali, in cui la Chiesa panamazzonica è impegnata soprattutto per raggiungere “le zone remote e di accesso più difficile”: nell’immensa foresta amazzonica, ad esempio, le distanze e la scarsità di sacerdoti rendono inaccessibile anche l’accesso all’Eucarestia. Nella vita dei popoli indigeni, “la donna ha un ruolo essenziale, che va valorizzato sul versante dell’evangelizzazione, anche attraverso un adeguato accompagnamento”, ha fatto notare il relatore. Tra i progetti di formazione in corso a Puerto Maldonado, dove il Papa ha di fatto “iniziato” il Sinodo per l’Amazzonia nel suo viaggio pastorale in Perù, padre Mora Mendonza ha citato “Fe y Alegria”, un movimento di animazione popolare esteso in tutta l’America Latina per offrire “un’educazione di qualità ai poveri e agli emarginati della società”, attraverso il contributo degli istituti e delle congregazioni religiose. “La questione educativa è una delle principali preoccupazioni della Chiesa panamazzonica”, ha testimoniato il gesuita a proposito di un territorio formato da 9 Paesi, che “richiede una Chiesa panamazzonica unita e solidale”.