Rapporto

Guerra: Save the Children, “nel 2017 più di 5.300 bambini vittime di armi esplosive”

(Foto: Save the Children)

“Più di 7.360 bambini hanno perso la vita o sono rimasti gravemente feriti, solo nel 2017, nei cinque conflitti più mortali in corso al mondo, di cui circa 3 su 4 – oltre 5.300 minori – vittime di armi esplosive, come bombe, attacchi suicidi, mine e ordigni inesplosi”. È quanto emerge dal nuovo rapporto di Save the Children, dal titolo “Vittime delle armi esplosive”, che rivela come in Yemen, Siria, Afghanistan, Iraq e Nigeria siano soprattutto i bambini le vittime principali delle bombe e delle altre armi esplosive. Per dire “Stop alla guerra sui bambini”, nell’ambito della nuova omonima campagna lanciata da Save the Children, centinaia di bambini, dall’Uganda a Roma, passando per le varie tappe del Giro d’Italia, si sono mobilitati attraverso un unico gesto simbolico, quello di una mano che vuol fermare metaforicamente ogni conflitto al mondo. Una mobilitazione che nella Capitale, davanti al Colosseo, ha visto protagonisti anche 100 bambini, a simboleggiare i 100 anni compiuti quest’anno da Save the Children, che tutti insieme hanno dato vita a un flash mob con la mano protratta in avanti per dire basta alla guerra.
Secondo il nuovo rapporto di Save the Children “in Yemen, soltanto nei primi quattro mesi del 2019, più di 400 minori sono già stati uccisi o sono rimasti feriti, mentre delle oltre 1.300 vittime registrate nel 2017 più di 3 su 5 hanno perso la vita o hanno riportato gravissime lesioni per effetto dell’utilizzo di armi esplosive durante il conflitto”. Save the Children, nell’ambito della nuova campagna “Stop alla guerra sui bambini”, ha lanciato una petizione pubblica on line per fermare immediatamente l’esportazione di armi italiane usate contro i bambini in Yemen. www.savethechildren.it/StopArmi
In Siria, tra il 2011 e il 2016, le armi esplosive hanno provocato la morte o il ferimento di 14.000 minori, a fronte di circa 5.000 adulti combattenti. Situazione simile in Afghanistan, dove nel 2017 tra le vittime del conflitto quasi 1 su 3 era un bambino. In particolare, quasi 3.200 bambini sono rimasti uccisi o feriti. Quanto alla Nigeria, attacchi suicidi e ordigni improvvisati sono stati nel 2017 la causa della morte o del ferimento della metà di tutti i bambini colpiti dal conflitto in corso nel paese.
“Bombe e altre armi esplosive continuano a uccidere, ferire in modo gravissimo e terrorizzare migliaia di bambini ogni anno. È dunque quanto mai urgente che tutte le parti coinvolte nei conflitti, dai gruppi armati ai governi, facciano molto di più per proteggere i minori, a partire dal mettere la parola fine all’uso di queste armi nei luoghi che per i bambini dovrebbero essere sicuri e protetti, come scuole e ospedali”, ha affermato Valerio Neri, direttore generale di Save the Children.